martedì, luglio 04, 2006

Ci sono cose nella vita che diamo per scontate...

Ci sono cose nella vita che diamo per scontate.

Delle quali siamo abituati. E non riflettiamo mai abbastanza sulla loro preziosità. Ci sono cose della vita che presumiamo non mutino ma, perché così ci fa comodo pensare. Ci abituiamo all’idea di vivere per sempre con il nostro compagno/a; e metteremmo una mano sul fuoco che non ci tradirebbe mai; che siamo tutto per lui/lei. Ci abituiamo all’idea che l’amica del cuore sia sempre disponibile ad ascoltare; a tollerare i nostri isterismi, i nostri mutamenti di umore.

Tanto sappiamo che saremmo capiti. Ancora una volta.

Diamo per scontate tante situazione nelle quali ci crogioliamo con beata indolenza: il caffè fumante al mattino; la colf che ci governa la casa; il postino che ci porta la posta; il giardiniere che si prenderà cura della rose, la vicina di casa che continuerà con affetto a ritirare la posta in nostra assenza e tante altre piccole grandi cose che ci appartengono. Tutto sembra non dover essere mai scalfito da nessun evento. Ci illudiamo con ingenua presunzione, di poter governare le cose, di essere noi gli artefici della nostra vita e talvolta di quella degli altri. Non è così. Riflettevo su questo pensiero quando ho saputo due giorni fa che il giardiniere è morto, così all’improvviso. Lo avevo visto l’ultima volta appena una settimana fa. “allora Salvatore, ci vediamo giovedì. Mi raccomando”. “Non vi preoccupate, signora, alle sette sono da voi”. Per anni ci siamo salutati così. Era diventata una sorta di rito giocoso, quella di concludere sempre con la stessa frase. Ecco, nulla è mai come prima, il mio giardino piange il suo giardiniere, la mano del suo sensibile autore, di colui che, con cura e passione, aveva dedicato la sua vita in nome dei fiori e delle piante.
E così vale anche per la mia collaboratrice domestica.
Che bello, la sera, quando con indolenza lascio a bagno i piatti e le pentole, pensare che all’indomani ci sarà lei, che lei mi darà una mano in casa, in cucina, con i panni da stendere, i giochi dei bambini, i peli dei cani, dei gatti da rimuovere con scrupolo dovunque e poi, tappeti da battere, oggetti da spolverare. Farlo insieme è una gioia.
Non mi sento obbligata a farlo, ma felice di farlo.

Poi, un pomeriggio, le ore passano, e lei non viene. Il telefono squilla e le dall’altro cavo: “Sono malata, mi dispiace”… E intanto che mi ero lasciata andare, ancora una volta all’indolenza girovagando in casa, mi tocca all’improvviso diventare una sorta di Mary Poppins alla buona per garantire la “sopravvivenza”…..

Ecco, questi piccoli, ma significativi esempi, ci fanno capire a volte che le nostre attitudini quotidiane possono subire cambiamenti di programma; possono mutare il corso della nostra giornata, addirittura della nostra vita, come alcuni radicali cambiamenti. Ed è sbagliato, secondo me, adagiarsi alle cose, presumendo che non cambieranno mai. Le cose cambiano sempre. Eccome. A volte per fortuna, ma altre volte no.

Per esempio: Daniel da troppo per scontato l'idea che io ci sia sempre, per ogni cosa! Ma se facessi una inversione di rotta, penserebbe che sono impazzita. Ecco, ho finito con l'abituarlo così e fa comodo. E se oggi non cucinassi?
Ma si, oggi lo lascio “leggero”... eh? Ma poi partono a raffica i sensi di colpa, continui perché torna come un fulmine a ciel sereno la considerazione che amo un altro uomo e che in qualche modo debbo “compensare” questa mia assenza sentimentale.

Ah quant’è difficile amare una persona che non puoi avere accanto e avere accanto qualcuno che non puoi più amare.

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